Rapporto di Sostenibilità 2020

Gestione dei Rifiuti

Gli impatti significativi, potenziali ed effettivi, che derivano dai rifiuti degli stabilimenti del Gruppo sono connessi principalmente alle attività di stampaggio termoplastico e, laddove presente, di verniciatura. Il primo, in particolare, produce emulsioni oleose che potrebbero essere tossiche per le acque e il suolo in caso di dispersione accidentale. Le attività di verniciatura producono fanghi che sono destinati a smaltimento o a incenerimento. Il processo produttivo determina inoltre rifiuti da imballaggio, scarti e sfridi di produzione.

Il fine vita del prodotto è regolamentato dalla Direttiva 2000/53/CE, che impone ai costruttori di veicoli e di equipaggiamenti di garantire il riuso e/o recupero di almeno il 95% del peso del veicolo. La necessità di ottemperare alla normativa ha indotto nel tempo le aziende produttrici a riorganizzare i processi produttivi e i materiali utilizzati. L’impatto dei prodotti di PSC nella fase di fine vita risulta quindi contenuto in quanto la quasi totalità di essi riesce ad essere riutilizzata o recuperata.

Per ridurre la produzione dei rifiuti e prevenire così gli impatti correlati ad essi, due sono le misure privilegiate: il recupero rispetto allo smaltimento e l’utilizzo di imballaggi riutilizzabili e composti da materiali riciclabili. Nella maggior parte degli stabilimenti, ad esempio, gli sfridi vengono riutilizzati e reimmessi nel processo produttivo.

Negli stabilimenti brasiliani di PSCA e PSMM è in atto un monitoraggio costante, volto all’identificazione delle principali fonti di generazione del rifiuto e delle misure necessarie alla relativa riduzione. Gli indicatori di monitoraggio sono controllati mensilmente in relazione agli obiettivi annuali: se si riscontrano deviazioni ai target prefissati, vengono attivate tempestivamente delle misure correttive.

Negli stabilimenti di Sosnowiec i dipendenti sono informati e sensibilizzati sul tema dei rifiuti per stimolare comportamenti in linea con la prevenzione e la riduzione dei rifiuti. I rifiuti prodotti negli stabilimenti di PSC sono gestiti da soggetti terzi, che agiscono in linea con gli obblighi contrattuali e di legge. In PSMM Pernambuco lo smaltimento è invece gestito da JEEP. Le società terze affidatarie del servizio di raccolta e smaltimento sono tutte autorizzate alla gestione dei rifiuti secondo le leggi nazionali vigenti; anche gli atti autorizzativi dei trasportatori e dei destinatari sono controllati periodicamente da parte dei soggetti preposti all’interno dei singoli stabilimenti, sia italiani sia esteri.

I dati relativi ai rifiuti vengono raccolti mediante la compilazione dei registri di carico-scarico, dei formulari e del Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD). I dati sono catalogati per codice CER (o altro codice rifiuti nei paesi extra europei), dettagliando tipologia, caratteristiche, classi di pericolosità e destinazione del rifiuto; sono poi registrati in appositi database elettronici per monitorarne l’andamento. In alcuni stabilimenti, fra cui Gricignano d’Aversa, Twice IT e PSCA, sono fissati dei KPI mensili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate la quantità, la caratterizzazione e la destinazione dei rifiuti prodotti da PSC.

Negli stabilimenti in cui è applicata la metodologia WCM, come ad esempio Prima Components Anagni, Prima Components Ferentino, PSC Automotivos e PSMM Pernambuco, il pilastro “Environment” applica lo strumento 5R per i progetti sulla riduzione dei rifiuti prodotti. Alla base del 5R vi è l’assunto che i rifiuti non debbano essere necessariamente destinati a una discarica; questo metodo prevede inoltre una gerarchia di inviti pratici all’azione che conduce a una migliore gestione dei rifiuti.

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