Rapporto di Sostenibilità 2022
Gestione dei Rifiuti
Gli impatti significativi, potenziali ed effettivi, che derivano dai rifiuti degli stabilimenti del Gruppo sono connessi principalmente alle attività di stampaggio termoplastico e, laddove presente, di verniciatura. Il primo, in particolare, produce emulsioni oleose che in caso di dispersione accidentale potrebbero essere tossiche per le acque e il suolo. Le attività di verniciatura producono fanghi che sono destinati a smaltimento o a incenerimento. Gli eventuali rifiuti pericolosi (ad esempio materiale contaminato da oli lubrificanti) sono stoccati in sicurezza in magazzini dedicati. Il processo produttivo determina inoltre rifiuti da imballaggio, scarti e sfridi di produzione, per lo più riciclabili.
Il fine vita del prodotto è regolamentato dalla Direttiva 2000/53/CE, che impone ai costruttori di veicoli e di equipaggiamenti di garantire il riuso e/o recupero di almeno il 95% del peso del veicolo. La necessità di ottemperare alla normativa ha indotto nel tempo le aziende produttrici a riorganizzare i processi produttivi e i materiali utilizzati. L’impatto dei prodotti di PSC nella fase di fine vita risulta quindi contenuto in quanto la quasi totalità è riutilizzata o recuperata.
Per ridurre la produzione dei rifiuti e prevenire così gli impatti correlati a essi, due sono le misure privilegiate: la destinazione dei rifiuti a recupero rispetto allo smaltimento e l’utilizzo di imballaggi riutilizzabili e composti da materiali riciclabili, attraverso la selezione di fornitori adeguati. Nella maggior parte degli stabilimenti, ad esempio, gli sfridi vengono riutilizzati e reimmessi nel processo produttivo.
Negli stabilimenti brasiliani di PSCA e PSMM è in atto un monitoraggio costante, volto all’identificazione delle principali fonti di generazione del rifiuto e delle misure necessarie alla loro riduzione. Gli indicatori di monitoraggio sono controllati mensilmente in relazione agli obiettivi annuali: se si riscontrano deviazioni dai target prefissati, vengono attivate tempestivamente delle misure correttive. Nessun rifiuto prodotto da questi stabilimenti, inoltre, viene smaltito in discarica.
I rifiuti prodotti negli stabilimenti di PSC sono gestiti da soggetti terzi, che agiscono in linea con gli obblighi contrattuali e di legge. In PSMM Pernambuco lo smaltimento è invece gestito da JEEP grazie al coinvolgimento di un soggetto specializzato. Le società terze affidatarie del servizio di raccolta e smaltimento sono tutte autorizzate alla gestione dei rifiuti secondo le leggi nazionali vigenti; anche gli atti autorizzativi dei trasportatori e dei destinatari sono controllati periodicamente da parte dei soggetti preposti all’interno dei singoli stabilimenti, sia italiani sia esteri.
I dati relativi ai rifiuti vengono raccolti mediante la compilazione dei registri di carico-scarico, dei formulari e del Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD). I dati sono catalogati per codice CER (o altro codice rifiuti nei paesi extra europei), dettagliando tipologia, caratteristiche, classi di pericolosità e destinazione del rifiuto; sono poi registrati in appositi database elettronici per monitorarne l’andamento. In alcuni stabilimenti, fra cui tutti i siti PCIT e i tre in Brasile, sono fissati dei KPI mensili.
Nelle tabelle che seguono sono riportate la quantità, la caratterizzazione e la destinazione dei rifiuti prodotti da PSC nell’ultimo triennio.
La quantità di rifiuti pericolosi ha subito un incremento determinato principalmente dai quantitativi prodotti presso il sito di Sosnowiec CPS, ma complessivamente la quantità di rifiuti generati è diminuita del 7,6%.
La Direttive Europee (ed il loro recepimento a livello nazionale) propongono un quadro giuridico per il controllo, la produzione e lo smaltimento dei rifiuti, recupero e riciclaggio, e fissano alcuni obiettivi da raggiungere e le strategie utili a tal fine:
- principio di prevenzione;
- principio gerarchico dei rifiuti;
- principio “chi inquina paga”;
- green economy.
Secondo il principio della gerarchia di trattamento dei rifiuti, la gestione deve rispettare un ordine dettato da priorità:
- prevenzione;
- preparazione per il riutilizzo;
- riciclaggio;
- recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia;
- smaltimento.
In tale ottica viene applicato l’approccio 5R negli stabilimenti delle business unit Prima Components Italia e PSC do Brasil.
Il funzionamento alla base di questo strumento, rappresentato graficamente da una piramide rovesciata, poggia su alcuni assunti:
- i rifiuti non vanno in discarica;
- andando verso l’alto della piramide migliora la gestione del rifiuto;
- ridurre al minimo la quantità di rifiuti prodotti;
- la piramide dovrebbe appiattirsi a vantaggio della base rovesciata con il miglioramento della gestione dei rifiuti
Pertanto gli inviti pratici all’azione che conduce a una gestione migliore dei rifiuti sono descritti di seguito e relativi alle varie R
- Refuse/Reject: evitare di produrre il rifiuto del tutto grazie a un approccio proattivo;
- Reduce: se la prima raccomandazione non è applicabile, allora occorre ridurre la quantità di rifiuto prodotto e l’impatto ambientale della matrice rifiuti;
- Reuse: ogni materiale deve essere riutilizzato il maggior numero di volte possibile prima di essere gettato via;
- Recycle: occorre recuperare tutti i rifiuti che possono essere riciclati per produrre nuova materia prima;
- Retrieve: alcuni rifiuti possono essere sfruttati per produrre energia, ad esempio grazie a un termovalorizzatore.